Vivere da ossessivi al tempo del Covid-19

Per alcune persone, fino a qualche tempo fa, l’attenzione a germi e malattie era un qualcosa ad appannaggio di “fissati” ed ansiosi che disperdevano le loro energie inutilmente. Oggi invece, con la paura del Coronavirus, è come se stessimo sperimentando, nel nostro piccolo, un po’ del modo di vivere delle persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC).

Chi di voi, in questi giorni, non fa attenzione alla distanza che hanno le altre persone quando ci si trova in coda al supermercato? Quanti indossano la mascherina ogni volta che escono? Alcuni disinfettano le confezioni dei prodotti che acquistano, prima di riporli in frigo o in dispensa; altri disinfettano le superfici che toccano quando rientrano a casa.

Insomma, ognuno di noi oggi presta molta più attenzione nel compiere azioni che, fino a qualche tempo fa, erano totalmente automatiche.
Giustamente le recenti notizie ci allertano sulla possibilità di contagio e abbiamo dovuto convogliare una parte delle nostre energie sul notare maggiormente cose che tempo fa non avremmo minimamente considerato.

I pazienti che soffrono di Doc vivono così, ma non da quando è scoppiata la pandemia. Spesso è un problema che dura da anni, per alcuni da tutta una vita e che, in questi giorni, subisce un ulteriore peggioramento.
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) ai tempi del Coronavirus
Nelle ultime settimane, mentre il Coronavirus ha ampliato la sua diffusione, le persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo hanno iniziato a chiedersi: “Mi lavo abbastanza le mani? Sto toccando la mia faccia? Con cosa entro in contatto quando sono in giro? Come faccio ad essere sicuro che non abbia infettato la casa? Cosa succede se mi infetto e non me ne rendo conto e trasmetto inconsapevolmente il virus a persone care più vecchie o immunocompromesse? Devo fare attenzione! Lavare tutto con alcool e candeggina”.

Questi sono alcuni dei pensieri ossessivi predominanti in chi soffre di Doc, in un’escalation di ansia e gesti compulsivi, nel tentativo di rassicurarsi e ridurre al minimo il rischio.
Essendo l’epidemia da Coronavirus un rischio reale e non solo un’idea, molti dei pensieri ansiogeni che normalmente si riesce ad etichettare come prodotto, appunto, dell’ansia, hanno iniziato a divenire una preoccupazione razionale, difficile da respingere.

Sebbene molte persone associno il disturbo ossessivo compulsivo ad una pulizia ossessiva – un’abitudine che potrebbe sembrare utile nel mezzo di un focolaio – la realtà è molto più complicata. Lo stress di questi giorni può esacerbare queste paure, portando ad un conseguente aumento del comportamento compulsivo, come i rituali che richiedono tempo, che non lasciano spazio per fare altro o l’ estremo auto-isolamento.

Questo può accadere non sono solo a chi soffre di Doc. Per chiunque abbia ansia generalizzata o altri disturbi mentali che rendono inclini a comportamenti eccessivamente preoccupanti e irrazionali, le epidemie possono essere un momento particolarmente pericoloso. Mentre lavoriamo per proteggerci dai patogeni, è facile lasciarsi prendere dal panico e quel panico può minacciare il tenue controllo che manteniamo sulla nostra salute mentale.
Quindi, come si può evitare l’infezione senza perdere il controllo?

1) Per iniziare, evita la tentazione di conoscere tutto ciò che è possibile su Covid-19. Mentre più informazioni potrebbero sembrare la migliore difesa contro le malattie, è molto più probabile che, in chi soffre di Doc o ansia generalizzata, maggiori notizie determinino panico e compulsioni, soprattutto se si consultano i social media, ove ci sono molte fake news.
E’ consigliabile far riferimento solo a fonti attendibili e consultarle una volta al giorno.
2) In secondo luogo, imposta un regime di sicurezza di base, secondo quanto consigliato dal ministero della salute, ma evita di ripetere insistentemente tali misure all’infinito. Per esempio, il lavaggio regolare delle mani è uno dei comportamenti più importanti nella prevenzione del Coronavirus, ma lavarsi le mani ripetutamente, per più di 20 secondi alla volta, rischia di diventare un comportamento compulsivo. Ci sono persone che arrivano a “consumare” la propria pelle a seguito dei ripetuti lavaggi, il che rischia ancora di più di esporli all’agente patogeno.
3) Altro elemento importante è la gestione dell’ansia. Se si è preoccupati che l’auto-quarantena possa aumentare l’ansia o la depressione, praticare attività fisica e tecniche che mantengano il benessere (es. Mindfulness) è ancora più importante durante un periodo stressante come questo.
4) E’ fondamentale continuare a mantenere un contatto sociale, anche da lontano. Le chat di gruppo, Skype, i video possono essere un ottimo modo per sentirsi in contatto con amici e familiari. Condividere con gli altri le proprie difficoltà, sentire vicine le persone è il modo migliore per ridurre l’isolamento in cui siamo chiamati a vivere in questo periodo.
5) Se si nota che la situazione sta sfuggendo di mano e ci si sente sempre più sopraffatti, la terapia può essere un aiuto importante nella gestione di questa crisi. La psicoterapia on line ha la stessa efficacia delle sedute di persona. Le tecniche della terapia cognitivo comportamentale sono tra le più valide per gestire il Disturbo Ossessivo Compulsivo.
In definitiva, il modo migliore per superare questi tempi difficili è imparare tecniche per la gestione dei pensieri ansiogeni, intrusivi e dei comportamenti compulsivi (lavaggi ripetuti).

Sia che stiate lottando con un disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia generalizzata o un’altra malattia mentale, sarete in grado di superare questo focolaio nello stesso modo in cui attraversiamo tutto: affrontandolo giorno per giorno.

#andràtuttobene
Dott.ssa Michela Arru
Psicologa e psicoterapeuta

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