Ipocondria (o Disturbo d’ansia per la salute)

L’ ipocondria è un disturbo psicologico caratterizzato dalla paura e dalla preoccupazione di avere una malattia fisica. Tutti noi, di tanto in tanto, ci siamo preoccupati per la nostra salute, ma quando queste preoccupazioni si fanno gravi e persistenti, diventando un problema opprimente e a sé stante, il disagio diventa clinicamente significativo, tanto da ripercuotersi sulla vita sociale e lavorativa della persona.

​Alla base dell’ipocondria vi è un’interpretazione sbagliata dei sintomi corporei o un’enfatizzazione esagerata di sintomi fisici minori. E’ bene sottolineare che i pazienti “non inventano” ciò che provano: i dolori, i formicolii e gli altri genere di sensazioni sono sperimentati per davvero, ma il circolo vizioso di attenzione e monitoraggio del sintomo, porta a percepirli ancora di più.

Le caratteristiche dell’ipocondria

​Il disturbo può manifestarsi con queste caratteristiche:​

  • pensieri intrusivi e persistenti circa la propria salute
  • sensazioni fisiche e dolori/formicolii che spingono ad incentrare la propria attenzione sul corpo
  • controlli ripetuti del proprio fisico
  • richiesta di spiegazioni e rassicurazioni a familiari e/o medici
  • evitamento di situazioni in cui si parli di malattie
  • irritabilità e scarsa concentrazione

​​L’ipocondria causa gravi sofferenze a chi ne soffre ed ai suoi familiari. Spesso le preoccupazioni persistono nonostante la richiesta di rassicurazioni o le visite ed i consulti medici. Nella maggior parte dei casi, ciò che spaventa di più un soggetto che soffre d’ipocondria non è l’idea della morte in sé, quanto immaginare le conseguenze della malattia in termini di disabilità e sofferenza.

La terapia dell’ipocondria

​Ad oggi i risultati indicano una forte evidenza dell’efficacia dell’orientamento cognitivo comportamentale nel trattamento dell’ipocondria. Questo tipo d’intervento, oltre ad essere quello con maggiori dati di efficacia, è considerato preferibile dalla maggior parte dei pazienti.
Gli studi controllati sull’efficacia dei trattamenti farmacologici di questo disturbo sono di numero inferiore e i risultati sono meno univoci rispetto a quelli relativi alla terapia cognitivo comportamentale. I farmaci dovrebbero essere prescritti nei casi gravi, in aggiunta alla psicoterapia.
Altro elemento ausiliario per la cura è l’esercizio fisico in quanto consente di sollevare l’umore, ridurre la tensione e migliorare il sonno, soprattutto nei soggetti ansiosi e depressi.

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