Fobie
Le Fobie sono caratterizzate da una paura marcata, persistente, irragionevole o sproporzionata per stimoli specifici o situazioni circoscritte e chiaramente discernibili (per questo motivo è stato coniato il termine di “Fobie Specifiche”).
Per parlare di fobia clinicamente significativa è necessario che:
- la persona riconosca che la sua paura non sia ragionevole, ma non sia comunque in grado di controllare tale paura in modo accettabile
- tale paura induca una compromissione nella vita sociale o lavorativa o in sfere importanti per la persona.
I tipi di fobie
Esistono tantissimi tipi di fobie e tutte condividono le emozioni di paura ed ansia non solo quando la persona entra a contatto con l’elemento fobico, ma anche all’idea doverlo affrontare (ansia anticipatoria).
Di seguito trovate un elenco delle fobie più comuni che, per semplicità, ho raggruppato in 5 sottotipi sulla base del loro contenuto:
1. FOBIE ANIMALI
Possono riguardare qualunque tipo di animale: piccolo/grande, che vola/cammina/striscia e viva in qualsiasi ambiente. Le più comuni riguardano in genere: ragni (aracnofobia), gli insetti (entofobia), serpenti (ofidiofobia), cani (cinofobia), gatti (ailurofobia) o pesci (ittiofobia).
2.AMBIENTI NATURALI
Riguarda ciò che si può trovare nell’ambiente come i temporali (ceraunofobia), l’acqua (idrofobia), le altezze (acrogfobia) o gli spazi chiusi (agorafobia).
3. SANGUE E FERITE
Questo tipo di fobia spesso porta ad una reazione vasovagale (il 75% dei soggetti riporta episodi di svenimento) e riguarda la paura di stare male. Alcuni soffrono alla vista del sangue (emofobia), al ricevere una puntura (aichmofobia) o avere un intervento chirurgico.
4. SITUAZIONALE
Questo tipo di fobie riguardano delle situazioni che la persona si trova ad affrontare. Può concernere il dover prendere l’aereo (aviofobia), il guidare (amaxofobia), il dover prendere ascensori o attraversare ponti o, ancora, andare dal dentista o fare degli esami.
5. ALTRO TIPO
Non hanno un elemento in comune e sono molto soggettivi: pagliacci e clown (coulrofobia), soffocare (anginofobia) o vomitare (emetofobia).
La FOBIA SOCIALE è in genere considerata a sé stante, sebbene sia anch’essa una forma di fobia specifica, in questo caso, per le situazioni sociali. Questo tipo di fobia è caratterizzata da una paura marcata e persistente relativa ad una o più situazioni sociali o “prestazionali” (situazioni cioè in cui ci può essere una valutazione o giudizio sul proprio operato, es. parlare in pubblico, fare una presentazione etc.). In questo caso la persona teme di agire o comportarsi in modo inadeguato, di mostrarsi ansioso, di provare vergogna, imbarazzo, umiliazione e di essere mal giudicata. Conseguentemente le situazioni sociali e prestazionali sono evitate o, nei casi meno gravi, tollerate a fatica e non senza la presena di sintomi (gastrointestinali, manifestazioni di rossore o sudorazione e ansia anticipatoria).
La terapia delle fobie
Ad oggi la terapia più efficace per la cura delle fobie è quella Cognitivo Comportamentale. Secondo il National Institute of Mental Health, circa il 75% delle persone superano le proprie fobie grazie a questo tipo di terapia.
Tra le tecniche più utili vi sono la Desensibilizzazione Sistematica (Ds) e l’Esposizione. Tramite la prima, il paziente impara a reagire agli stimoli per lui fonte di paura mettendo in atto una tecnica di rilassamento. Parallelamente si costruisce insieme una gerarchia per affrontare gradualmente la situazione temuta nella realtà (in vivo) o in immaginazione.
Affrontando progressivamente i gradini della gerarchia, il paziente acquisisce un senso di controllo sulla fobia tale da renderla affrontabile. Inoltre, in terapia, si lavora sul riconoscimento dei pensieri disfunzionali e sulla gestione delle emozioni e dei comportamenti (di evitamento o richiesta di rassicurazioni).
Con queste metodiche, la percentuale dei pazienti migliorati arriva fino al 90%, a seconda dei criteri considerati e del numero di sedute; inoltre, ad un anno di distanza, i progressi sono generalmente mantenuti.