Fobie: le cure efficaci

Abbiamo tutti paura di qualcosa. La paura, di per sé, è un’emozione normale quando corriamo qualche pericolo. A volte, però, può però diventare un ostacolo alla nostra quotidianità e trasformarsi in una vera e propria fobia.

Che cosa sono le fobie
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali, giunto alla V edizione) definisce la fobia come: “paura o ansia marcata verso un oggetto o verso situazioni specifiche”. La persona che soffre di una fobia, quindi, sperimenta una paura elevata, persistente e sproporzionata non solo quando lo stimolo fobico è effettivamente presente, ma anche nei momenti precedenti, ossia quando si prepara ad affrontarlo.

Le fobie sono vere e proprie patologie perché condizionano in maniera negativa la vita delle persone. Il comportamento che più frequentemente viene messo in atto è infatti l’evitamento fobico: la persona cerca in tutti i modi di non affrontare o ritardare la gestione di ciò che la spaventa. Così facendo però, limita la propria vita o la costruisce attorno alla problematica.

Il primo passo per imparare a gestirle è parlarne con un esperto e ricevere una diagnosi accurata e specifica. Sebbene io tratti le fobie da tanti anni, ho capito che non esiste mai una fobia uguale all’altra, anche quando è simile il suo contenuto (es. insetti e animali in genere, sangue e aghi, luoghi o persone etc). E’ quindi importante che nel corso del colloquio si raccolgano tutte le informazioni inerenti il problema, in modo da costruire un percorso curativo specifico per il paziente. La Terapia Cognitivo Comportamentale è attualmente riconosciuta come il modo più efficace per superare le fobie (Fonte American Psychological Association).

Cosa si fa in terapia?
Nel corso delle sedute, la persona impara gradualmente ad affrontare la situazione temuta, talvolta direttamente dal vivo; talvolta, l’esposizione allo stimolo fobico, avviene dapprima in immaginazione, oppure mediante l’utilizzo di foto e video, o con delle simulate in studio. E’ importante aiutare la persona a diventare progressivamente autonoma nel gestire la sua paura, in modo che non sia necessario l’intervento di persone o fattori esterni che, costituendo una rassicurazione, manterrebbero solo la fobia.

Le principali tecniche cognitivo-comportamentali usate per curare le fobie specifiche sono le seguenti:
1. ESPOSIZIONE IN VIVO/ IN IMMAGINAZIONE: Affrontare gradualmente gli stimoli ansiogeni, oggetti o situazioni, è considerata al giorno d’oggi la principale modalità di trattamento per le fobie specifiche.
2. DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA: Consiste nel creare col paziente una gerarchia degli stimoli ansiogeni e nell’esporsi gradualmente, partendo dalle situazioni fobiche più basse nella scala, per poi salire gradualmente. Contemporaneamente vengono insegnate tecniche di rilassamento e di gestione dell’ansia in modo da riuscire a “desensibilizzarsi” progressivamente. Oltre ad esporre la persona alle situazioni specifiche temute, è possibile esporsi anche alle sensazioni fisiche attivate dalla paura mediante esercizi di esposizione enterocettiva dove, nel contesto protetto dello studio, s’impara a gestire i sintomi (ad es .tachicardia, respiro corto, sudorazione, vertigini etc.).
3. RILASSAMENTO MUSCOLARE: s’ insegna il rilassamento di Jacobson e altre forme di riduzione della tensione psicofisiologica, cosicchè il paziente possa riuscire ad allentare la tensione fisica, in studio e anche a casa, usando registrazioni vocali preparate per lui stesso. Una volta che si è appropriato di questa tecnica, è invitato a metterla in pratica mentre si espone all’oggetto fobico. La condizione di rilassamento è antagonista a quella di ansia che caratterizza la fobia: si verifica, quindi, un processo di inibizione reciproca.
4. TECNICHE DI ACCETTAZIONE E MINFULNESS: notare i pensieri, riuscire ad osservarli “da fuori”, agire in direzione dei propri valori (perché voglio superare questa fobia? cosa mi permetterebbe di fare o potrei fare diversamente? cosa è importante per me?) e riportarsi al presente, possono essere tecniche utili per aiutare a gestire i momenti ansiogeni ed incentivare la motivazione.
5. TECNICHE COGNITIVE: riuscire a gestire e modificare i pensieri negativi e metterli nella giusta prospettiva, può aiutare le pratiche di esposizione.

Ci sono tantissimi tipi di fobie e ognuna di esse ha dietro una storia di sofferenza e di limitazioni della libertà della persona che ne soffre.

E’ importante evitare di trascinarsi la fobia per tutta la vita e affidarsi sempre a terapie basate su evidenze scientifiche (come le Tecniche Cognitivo Comportamentali) certe e adattate alla propria situazione.

Per info:
Dott.ssa Michela Arru
Psicologa e psicoterapeuta

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