Reazione depressiva e disturbo depressivo vengono spesso confusi, non solo dalle persone che li sperimentano, ma talvolta purtroppo anche dagli stessi medici, il che determina una possibile somministrazione di farmaci laddove non sarebbe necessaria.

Reazione depressiva e disturbo depressivo

La perdita e il fallimento rappresentano eventi di vita a cui la mente di ogni essere umano risponde sviluppando una reazione depressiva, comprensibile, naturale e sana.

La reazione depressiva è caratterizzata da aspetti affettivi (emozioni), cognitivi (pensieri), sensoriali (sensazioni fisiche) e comportamentali (azioni). Per esempio, una persona che subisce una perdita o un fallimento sviluppa emozioni quali: tristezza, sconcerto, ansia, colpa, irritabilità o rabbia; mostra difficoltà nel prendere decisioni e una riduzione della capacità di concentrazione e di memoria, oltre che una tendenza a rimuginare su cose fatte/non fatte; come sensazioni fisiche potrà avvertire una pesantezza anche a fare le cose quotidiane e un malessere generalizzato che può sfociare in somatizzazioni varie; a livello comportamentale, si avrà una riduzione della motivazione, d’iniziativa e di piacere nel fare cose che prima lo davano, una diminuzione degli interessi e alterazioni del sonno e dell’appetito.

Tendendo buono lo stesso esempio, se invece la persona sviluppasse un disturbo depressivo, l’intensità e la durata delle emozioni sarebbe maggiore, arrivando a sperimentare un vero e proprio dolore per l’oggetto della perdita, con una riduzione totale delle attività e uno stato di pessimismo relativo a se stessi, il mondo e il futuro (la cosiddetta “Triade cognitiva” di A.T. Beck). Infine si aggiungerebbero un senso di inutilità e anedonia, ossia mancanza di piacere (Rainone e Mancini, 2018).

Le differenze tra reazione depressiva e disturbo depressivo

Secondo i suddetti autori, quindi, non vi sono rintracciabili differenze qualitative relativamente ad emozioni, pensieri e comportamenti attuati. La differenza tra le due condizioni è ravvisabile invece negli aspetti quantitativi: nel disturbo depressivo le emozioni appaiono più intense, gli aspetti cognitivi e comportamentali sono più estesi e peggiori. La loro durata è maggiore perché si attivano meccanismi psicologici che rinforzano e mantengono la condizione.

Esempi di tali meccanismi sono:

  • critica verso se stessi e sul modo di viversi questo momento
  • tendenza ad isolarsi, il che non permette l’accesso al supporto sociale
  • concepire la perdita come una punizione divina per qualcosa che si è fatto/non fatto o anche solo pensato
  • frustrazione e insofferenza verso delle emozioni che non si vogliono più sperimentare.

Questi e altri numerosi meccanismi psicologici, variabili da persona a persona, impediscono la sana evoluzione della reazione depressiva, non permettono all’individuo di accettare la perdita o il fallimento e finiscono per essere un vero e proprio blocco nella sana evoluzione della reazione depressiva.

Il Disturbo Depressivo

Il Disturbo Depressivo Maggiore è diagnosticabile tramite test validati scientificamente (diffidate dai test autosomministrati su internet) ed è definito dal DSM V (Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali) come: “condizione di salute mentale che causa un umore persistentemente basso o depresso, associato da 5 o più sintomi (specificati nel manuale) presenti per almeno 2 settimane”.

E’ sempre bene affidarsi ad un professionista per avere un’accurata diagnosi e intraprendere una Terapia Cognitivo Comportamentale per farvi fronte. Quando si ci rivolge ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, la prima fase del trattamento consiste nella ricostruzione condivisa del problema presentato dal paziente, approfondendo la sua storia di vita, i fattori predisponenti, scatenanti e perpetuanti. Solo una volta acquisita una chiara visione della situazione del paziente, si potrà procedere con l’interruzione dei meccanismi che contribuiscono a mantenere i sintomi depressivi, mediante tecniche sia cognitive che comportamentali. Si può ricorrere anche pratiche proprie della Mindfulness, il cui protocollo è stato creato proprio per i disturbi depressivi e per la gestione dello stress. Le sedute possono essere svolte di persona ed on line, quest’ultime consentono un minor dispendio di tempo e hanno egualmente la loro validità terapeutica.

Per info:

Dott.ssa Arru Michela

Tel. 348/8464810 – arru.michela@gmail.com

 

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