Mi capita spesso di sentir parlare di entrambi e vedere che talvolta vengano confusi. C’è una bella differenza tra esser timidi e soffrire di ansia sociale. In tutti e due i casi si può fare molto per migliorare la propria condizione.

Partiamo dal principio
Timidezza e ansia sociale potrebbero essere collocati su un continuum, una linea retta con due poli opposti: a sinistra collochiamo chi non ha alcun problema a relazionarsi e poi, man mano che ci spostiamo verso il centro, incontriamo una persona che è tendenzialmente timida (talvolta in alcuni contesti/ con alcune persone più di altre), fino ad arrivare all’estrema destra ove si situa chi ha un’ansia sociale grave e compromettente la vita di tutti i giorni.
Questa precisazione è fondamentale perché, tutte le difficoltà psicologiche, non sono un fenomeno tutto-o-nulla, ma esiste una sorta di gradiente: ci sono persone che hanno lievi problemi per poi arrivare a quelle chiaramente patologiche.

Cos’è la timidezza
Essa è definita come: “incapacità di rispondere in modo adeguato alle situazioni sociali”.
Le persone timide possono avere difficoltà a conoscere gli altri, avviare una conversazione o fare domande semplici e trovare degli amici (Henderson, Zimbardo, Carducci, 2010).
Va da sé che quindi essa non sia né un disturbo, né un tratto di personalità, e possa essere invece intesa una difficoltà nell’affrontare situazioni sociali, caratterizzata da componenti affettive, cognitive e comportamentali.

E’ un fenomeno comune e piuttosto diffuso. In una ricerca di Carducci (2000), il 50% ammette di essere timido, alcuni all’inizio della propria vita con dei miglioramenti grazie a delle esperienze significative. Solo l’11% del campione dichiara di non essere mai stato timido in tutto l’arco della vita.

Timidezza non è uguale ad introversione, perché nella prima si ha il timore del giudizio negativo degli altri, mentre nella seconda è presente la preferenza per situazioni meno “sociali” senza necessariamente esserci un timore dell’opinione altrui.

Cos’è l’ansia sociale
La fobia sociale, o ansia sociale, è un disturbo psicologico caratterizzato da ansia significativa nell’ affrontare situazioni interpersonali o prestazionali in pubblico (come parlare o mangiare con altre persone, essere osservati fuori da un camerino o all’interno di un locale, fermare qualcuno per fare delle semplici domande, conoscere nuove persone, esprimere la propria opinione o prendere la parola in una riunione).

L’intensità emozionale è elevata e i comportamenti sono spesso in direzione dell’evitamento (per cui la persona “fugge”, non affronta le situazioni temute). Alla base vi è una grande paura di essere criticati o anche solo essere oggetto della valutazione di altre persone. Chi soffre di fobia sociale teme che le proprie azioni appaiano inappropriate e/o ridicole e ritiene quasi certa una valutazione in senso negativo di ciò che dice/fa (Clark, Wells, 1995). Coloro che ne soffrono riferiscono ansia anticipatoria, una tendenza a rimuginare su quanto accaduto, focalizzandosi su ciò che confermerebbe la loro inadeguatezza.

L’ansia sociale colpisce tra il 3% ed il 13% delle persone e compare precocemente, tra gli 11 e i 25 anni. E’ più comune tra le donne, ma coloro che si rivolgono allo specialista sono più spesso gli uomini, forse perché culturalmente la società considera “normale” o accettabile, l’ansia sociale nelle donne, mentre più problematica per gli uomini.

Che fare in caso di timidezza o ansia sociale?
Non è facile descrivere in poche righe cosa permetta di migliorare entrambe le situazioni. Di sicuro però, è bene affidarsi ad un professionista che possa discernere bene in quale delle due condizioni ci si trovi e aiuti con tecniche specifiche.

Quando arrivano in seduta, le persone timide riferiscono di aver messo in atto diverse strategie che si sono però rivelate disfunzionali (es. non avviare il discorso, pensare insistentemente a “cosa sia meglio dire”, ascoltare solo quello che dicono gli altri senza contribuire alla conversazione, bere alcolici per apparire più estroversi, subire la propria timidezza come se fosse una caratteristica di personalità). La strategia migliore invece sarebbe quella di coinvolgere gli altri in una conversazione al fine di sviluppare una relazione sociale. Per fare questo, le persone timide possono imparare delle tecniche: come iniziare un dialogo, mantenerlo o chiuderlo; come coinvolgere altre persone in una conversazione avviata, dare segnali non verbali d’interesse e attenzione o fare domande senza far un interrogatorio.

Nel caso dell’ansia sociale, il problema è maggiore perché spesso la paura di essere giudicati ha portato la persona a modificare in maniera importante la propria vita, che appare quindi limitata ad alcune situazioni comfort. Il problema è che, più la persona scappa dalle condizioni che gli mettono ansia, e più il suo raggio di movimento si restringe, incrementando il malessere e, in alcuni casi, determinando la comparsa di depressione. In questi casi è bene intraprendere un Trattamento Cognitivo Comportamentale per l’ansia sociale, un intervento si avvale di tecniche pratiche, comportamentali e cognitive (come, ad es. il rilassamento Progressivo di Jacobson, desensibilizzazione, il social skill training, il training assertivo, la ristrutturazione cognitiva, l’ACT, la Mindfulness etc.), per modificare le modalità disfunzionali con cui la persona affronta questa problematica.

Conclusioni
Diversi contributi in letteratura evidenziano che timidezza e fobia sociale, seppur presentando aspetti di similarità, sono di fatto costrutti diversi, non solo in termini di gravità, ma anche per il tipo di problematiche che si associano (nel caso della fobia sociale si rileva un’alta percentuale di problematiche depressive).

 

*Le informazioni fornite hanno natura generale e sono pubblicate con finalità puramente divulgative. Per approfondimenti è necessario contattare uno specialista

Condividi l'articolo sulla tua piattaforma!

Richiedi un Appuntamento

Ricevo per appuntamento a:

Sono in Via San Marino 92, 10137 Torino.
Cell: 3488464810

Leave A Comment