La storia della carota, dell’uovo e del the
La storia narra che ad un contadino che si lamentava della sua dura vita, un saggio chiese di portargli un secchio d’acqua. Prese l’acqua è la versò in 3 pentole collocate sopra un braciere. Ben presto l’acqua iniziò a bollire; nella prima pentola mise delle carote, nella seconda alcune uova e nella terza una manciata di foglie di the.
Dopo un’ora tolse le pentole dal fuoco e trasferì il contenuto in 3 ciotole. Voltandosi verso il contadino il saggio chiese: “cosa vedi?”. “Uova, carote e the” disse il contadino.
Il saggio continuò: “prendi una carota. Che cosa senti?”. “Le carote ora sono tenere”, rispose il contadino.
Quindi il saggio chiese di prendere un uovo e romperlo. Dopo averlo sgusciato, il contadino disse: “l’uovo è sodo”. Infine il saggio chiese il contadino di bere il the e questi, dopo averlo assaggiato, sorrise”.
Il contadino allora chiese che cosa significasse tutto questo e il saggio rispose: “Tutti e 3 gli alimenti hanno affrontato la stessa avversità, ossia l’acqua bollente, ma ognuno ha reagito diversamente. Le carote sono entrate in acqua forti dure e ne sono uscite indebolite; le uova erano fragili, ma l’acqua ne ha indurito il contenuto; le foglie di the sono le uniche che, mentre galleggiavano nell’acqua bollente, l’hanno trasformata”.
E tu chi sei chi sei?”, chiese il saggio, “quando le avversità bussano alla tua porta, sei una carota, un uovo o una foglia di the?”.
Se pensiamo alle avversità nella vita, che cosa permette ad una persona di adattarsi? Perché alcune persone sembrano riprendersi da eventi tragici o perdite molto più rapidamente di altre? Perché alcune persone invece sembrano essersi “bloccate”?
Che cos’è la resilienza?
In psicologia, la capacità di recuperare si definisce “Resilenza”. Questa è la capacità di fronteggiare e riorganizzare positivamente la propria vita a seguito di un evento traumatico. Sappiamo tutti che la vita è impegnativa, pesante e talvolta anche ingiusta, ma è anche meravigliosa, sorprendente e ricca di possibilità.
Talvolta, nei momenti difficili, riusciamo a vedere solo un lato della medaglia, e, quando stiamo male, il tempo sembra interminabile. Però poi ci rendiamo conto che tutto evolve e anche la sofferenza non è per sempre.
Vivere comprendendo entrambe le facce della medaglia richiede di sviluppare doti di resilienza e capacità di risollevarsi dopo “la botta” ricevuta. Questo significa:
- avere fede nelle proprie capacità
- mettere in atto il problem solving
- cambiare ciò che può essere cambiato e accettare ciò che non si può cambiare
- sviluppare nuove capacità e modi di osservare la realtà da un’altra prospettiva
- prendersi del tempo per riflettere
- non cercare di cacciare via le emozioni spiacevoli
- stare con la mente nel presente anziché nel passato o nel futuro
La resilienza è un processo, non è uno stadio di arrivo. Occorre lavorarci giorno per giorno, ma alla fine possiamo scoprire che, da ogni situazione, anche la più difficile, possiamo uscirne arricchiti d’informazioni su di noi, della nostra capacità di farcela e del fatto che nella vista nulla è per sempre, neanche il malessere.
E tu chi vuoi essere: la carota, l’uovo o il the? Pensaci!
Se hai difficoltà a fare tutto questo, forse potresti farti aiutare da uno psicoterapeuta. Quello che non si riesce a far da soli, è possibile farlo con l’aiuto di qualcuno esperto e qualificato.
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