I Disturbi dell’età evolutiva e adolescenziale

Non solo gli adulti possono avere bisogno di aiuto. Nel corso dello sviluppo, fino all’adolescenza, possono comparire problematiche che, se non curate, possono divenire veri e propri disturbi.

​I disturbi che tratto in bambini e adolescenti sono i seguenti:

  • ​Disturbi d’Ansia
  • Fobie specifiche e scolastiche
  • Disturbi Ossessivo Compulsivi
  • Somatizzazioni (con dolori fisici all’addome o alla testa)
  • Mutismo selettivo
  • Disturbi dell’umore
  • Disturbi di Attenzione e Iperattività (ADHD)
  • Disturbi dell’Apprendimento (DSA= Dislessia, Discalculia, Disgrafia e Disortografia)
  • Disturbo Oppositivo Provocatorio
  • Disturbi dello spettro autistico
  • Tricotillomania
  • Tic e balbuzie
  • Enuresi ed encopresi

​La Terapia Cognitivo Comportamentale per i Disturbi dell’età evolutiva e adolescenziale

​Molti studi scientifici indicano la Terapia cognitivo comportamentale (CBT) come un trattamento psicoterapico con elevata efficacia per numerosi disturbi psicologici a esordio infantile. La letteratura sostiene, inoltre, che il trattamento aumenta la propria efficacia se si coinvolgono i genitori.

​L’intervento cognitivo comportamentale applicato a soggetti in età evolutiva ha la caratteristica di essere, nella maggior parte dei casi breve, pratico e strutturato. Lo scopo è quello di aiutare il bambino/adolescente a superare le difficoltà, apprendere nuove abilità o ridurre comportamenti disfunzionali che limitano la sua vita sociale, scolastica ed educativa.

​A tal proposito si attuano interventi per:​

  • gestire la rabbia
  • aumentare l’autostima
  • favorire il dialogo
  • superare paure e ansie
  • ridurre i comportamenti problema
  • acquisire strategie di studio (migliorare attenzione e concentrazione)

​Nello specifico il percorso prevede un iniziale colloquio con i genitori (o con chi si occupa del bambino) a cui seguiranno le sedute con il minore. Ogni volta che sarà ritenuto necessario, si programmerà un incontro coi genitori volto a trasmettere le strategie per la gestione delle difficoltà del proprio figlio, al fine mantenere la stessa linea anche a casa. Così facendo l’intervento clinico non si attua solo sul bambino, ma mira a coinvolgere i genitori nel trattamento (Parent Training). Mi piace definire il trattamento su bambini e adolescenti come un “lavoro di squadra” ove terapeuta, genitori e minore collaborano per la riuscita dell’intervento.


​La Diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dislessia, Discalculia, Disgragia e Disortografia)

Avete presente Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Charles Darwin, George Washington, J.F Kennedy o Pablo Picasso. Sono tutte persone che sono passate alla storia per la loro genialità, per le intuizioni, le scoperte e il forte ingegno. Probabilmente molti di questi personaggi da bambini sono stati etichettati come “stupidi”, “svogliati”, “lenti nel capire o nel fare in compiti”. Eppure hanno fatto strada, ci hanno migliorato la vita con le loro scoperte e con l’ingegno. Avreste mai detto che erano anche loro persone dislessiche?

​Nonostante le difficoltà scolastiche, i bambini con DSA hanno un quoziente intellettivo assolutamente nella norma (se non anche superiore), ma la loro resa nell’apprendimento risulta scadente nonostante gli sforzi e i tentativi di far fronte alle difficoltà. Devono essere solo messi nelle condizioni di apprendere, esattamente come una persona miope ha bisogno degli occhiali per leggere bene. Esistono degli accorgimenti (detti “Misure compensative e dispensative”) di cui questi bambini hanno diritto e che li aiutano a bypassare la loro difficoltà, ad imparare e ad andare avanti nella loro carriera scolastica come tutti gli altri. Spesso questi bambini sviluppano una scarsa autostima, ansia e disturbi psicosomatici perchè studiare “in modo canonico” per loro è complicato. Per questo motivo devono essere messi nelle condizioni d’imparare.

​Per la diagnosi dei DSA devono essere utilizzati test oggettivi e standardizzati (es. WISC-IV) in grado di escludere un deficit cognitivo e rilevare la carenza dal punto di vista degli apprendimenti. In Piemonte lo psicologo può effettuare diagnosi per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento poichè la relazione trascritta è riconosciuta VALIDA ai sensi della Nota Ministeriale 26/A del 5/01/2005, come da direttiva della legge 8 ottobre 2010, n. 170.

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