Il sexting nei giovani

La diffusione delle tecnologie ha portato alla nascita di dipendenze che, in alcuni casi, possono diventare vere e proprie patologie.

Un fenomeno presente già da tempo

Già nel 1995, quando Internet era ad uno stadio diverso, Ivan Goldberg, un medico americano aveva diagnosticato l’Internet Addiction disorder, noto anche con la sigla IAD, simile alla sindrome del gioco d’azzardo.
La comunicazione “face to face” tramite chiamata vocale o sms è percepita come più suscettibile di provocare delle emozioni per via della condivisione di molte informazioni in poco tempo, invece con la scelta di comunicare attraverso le nuove tecnologie molti giovani possono continuare ad essere nel sociale, connessi, e al tempo stesso mantenere una distanza emotiva.

Il fenomeno del sexting

Il sexting (unione delle parole sex + testing ovvero sesso + messaggi di testo) risponde pienamente a questo bisogno infatti è diventato una vera moda fra gli adolescenti e consiste principalmente nello scambio di messaggi di testo e foto/video inizialmente “innocenti” senza allusioni sessuali, dove i ragazzi restano vestiti o spesso indossano costumi da bagno o biancheria intima, ma che con l’ aumentare della confidenza e della fiducia tra gli utilizzatori diventano sessualmente espliciti.

Queste immagini sono realizzate con il telefono cellulare, o nella pubblicazione tramite via telematica, come chat, social network e internet in generale, oppure nell’invio dei classici MMS. Uno dei grossi problemi è che tali immagini, anche se inviate a una stretta cerchia di persone, spesso si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nei supporti foto e video.

I ragazzi, inoltre, non sembrano essere consapevoli di scambiare materiale pedopornografico, che può arrivare nelle mani sbagliate, anche in questo caso con gravi conseguenze emotive e legali per i protagonisti delle immagini e dei video, favorendo fenomeni come l’adescamento on line. I fattori che favoriscono l’instaurarsi della dipendenza dal sexting sono gli stessi delle dipendenza dal sesso virtuale e sono: anonimità, convenienza ed evasione.
L’Anonimità protegge l’utente e gli permette di esprimersi liberamente. Nella vita reale, in cui le interazioni sono “faccia a faccia”, esistono delle convenzioni da rispettare e spesso vengono repressi dei desideri o delle tendenze per paura di essere rifiutati dalla società. Nel mondo virtuale è tutto completamente diverso: non esistono convenzioni, ognuno si sente libero di esternare fantasie sessuali normalmente represse, di cambiare partner quando vuole, nella completa accettazione da parte della comunità virtuale. Gli individui sono incoraggiati a sperimentare se stessi e ad esprimere liberamente il proprio modo di vivere la sessualità, protetti dalla garanzia dell’anonimato.
La Convenienza si riferisce al largo numero di utenti ed alla propria rete di contatti che sono disponibili a praticare il sexting. L’eccitazione che si sperimenta nell’ inviare e ricevere foto osé provoca una sorta di fuga mentale, di Evasione dai problemi della vita quotidiana. Si pensa che sia tale fuga mentale, piuttosto che la gratificazione sessuale, a fungere da rinforzo e a favorire la ripetizione dell’esperienza.

Negli USA, paese in cui il fenomeno ha avuto origine, il sexting è una pratica molto diffusa: secondo un sondaggio, infatti, lo pratica il 20% dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni. Il fenomeno del sexting ha iniziato a diffondersi anche in Italia: dall’Indagine nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza condotta nel 2011 da Telefono Azzurro ed Eurispes su un campione di 1.496 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, emerge che circa un ragazzo su dieci (10,2%) ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale con il cellulare, mentre il 6,7% ne ha inviati ad amici, fidanzati, adulti, o altre persone, anche sconosciute.
Dall’indagine nazionale emerge inoltre che il fenomeno del sexting interessa sia maschi che femmine, seppur con qualche differenza: sono prevalentemente i maschi a inviare sms o mms a sfondo sessuale (contro il 3,6% delle femmine), e a riceverli (15,5% contro il 7,1% delle femmine).

Le caratteristiche di dipendenza dei ragazzi e adolescenti che praticano il sexting va in parallelo con i criteri diagnostici dell’ internet addiction disorder, infatti affiancando la parola “smartphone” ad internet avremo un uso maladattativo di Internet/Smartphone che conduce a menomazione o disagio clinicamente significativi come manifestato da tre o più dei seguenti segni clinici di tolleranza e/o astinenza, che ricorrono con una frequenza di varie volte nello stesso periodo di 12 mesi:
1.tolleranza: – bisogno di aumentare la quantità di tempo di collegamento ad Internet/Smartphone per raggiungere l’eccitazione desiderata;
– effetto marcatamente diminuito con l’uso continuato della stessa quantità di tempo su Internet/Smartphone;
2.astinenza: dopo la cessazione o la diminuzione si sviluppano, in un arco di tempo variabile da diversi giorni ad un mese, due o più dei seguenti sintomi:
– agitazione psicomotoria;
– ansia;
– pensieri ossessivi focalizzati su cosa sta accadendo in Internet/Smartphone;
– fantasie e sogni su Internet/Smartphone;
– movimenti volontari o involontari delle dita che imitano il digitare sulla tastiera.
Questi sintomi causano danni in aree significative della vita del soggetto, come rilevato dai seguenti segni clinici:
• accesso ad Internet/Smartphone sempre più frequente o per periodi di tempo più prolungati rispetto all’intenzione iniziale;
• desiderio persistente o sforzo infruttuoso di interrompere o di tenere sotto controllo l’uso di Internet/Smartphone;
• dispendio della maggior parte del tempo in attività correlate all’uso di Internet/Smartphone (acquisto di applicazioni, ricerca di nuovi siti, nuovi social network, nuovi contatti, ecc.)
• perdurare dell’uso di Internet/Smartphone nonostante la consapevolezza dei problemi fisici, sociali, lavorativi o psicologici persistenti o ricorrenti, verosimilmente causati esacerbati dall’uso di Internet/Smartphone (deprivazione di sonno, difficoltà scolastiche, difficoltà di concentrazione, ritardo agli appuntamenti, trascuratezza nei confronti dei propri doveri occupazionali o sensazione di abbandono dei propri cari).
Inoltre, vi è una mancanza di riconoscimento delle conseguenze e aumento dei rischi di sexting (ad esempio, la vergogna, senso di colpa, il comportamento sessuale, bullismo, abuso di sostanze, depressione, suicidio) per la gioventù come una popolazione vulnerabile. Quindi il sexting, appagante, immediato, sembra essere parte di un cluster di comportamenti sessuali a rischio tra gli adolescenti invece di funzionare come alternativa al “mondo reale” e comunque legato alla noia psicologica.
E se si vuole sessaggiare con discrezione? L’ applicazione già c’ è si chiama Snapchat e vale milioni di dollari. Snapchat è un servizio di messaggistica istantanea che consente di inviare le foto ad amici solo per un certo numero di secondi impostati di volta in volta e poi la visibilità viene annullata. Per questo motivo, l’applicazione è frequentemente usata per il sexting sia tra ragazzi che tra adulti. Il Sexting infatti è per tutte le età. Da adulti ad esempio, c’è una maggiore consapevolezza e il sexting non rappresenta altro che una forma di “tradimento” o di “sesso alternativo”, è quando a praticarlo sono i ragazzi le cose si complicano.
I genitori, gli insegnanti, i psicologi dovrebbero discutere del sexting in modo tennager-friendly coinvolgendo i ragazzi nelle conversazioni sull’ attività sessuale, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, le gravidanze indesiderate ma anche il valore dei rapporti e delle persone. In una società dove si hanno tutti gli strumenti per isolarsi e dove stare soli diventa accattivante, bello a volte più della realtà, bisogna tenere presente che un adolescente isolato è una persona sola, in qualche modo trascurata, ma soprattutto molto vulnerabile.

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