Come costruire una buona relazione

Nel precedente articolo ho trattato ciò che indebolisce l’amore e lo rende tossico. In questo, invece, vedremo come costruire una buona relazione.

Russ Harris , il fondatore dell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy – Terapia dell’accettazione e dell’impegno) ci propone di vedere l’amore come un’azione impegnata (non a caso il suo libro s’intitola: “ACT with LOVE”), un valore verso cui ci dobbiamo impegnare giorno dopo giorno.

Partiamo infatti da un presupposto: tutto ciò che trascuriamo, finiamo per perderlo. Se non innaffi una pianta, questa finirà per morire. Se trascuri la tua salute, finirai per deteriorarla. Se non ti occupi delle amicizie, finirai per perderle. Lo stesso vale per l’amore e la relazione di coppia. E’ importante dedicare tempo, attenzione ed energie al rapporto col nostro partner, senza, ovviamente, trascurare anche se stessi.

Come costruire una buona relazione

Cosa fare nel concreto?
Come era accaduto per ciò che rende un rapporto tossico, riassunto sotto la sigla “DRAIN” (vedi articolo precedente), così Harris riassume nell’acronimo “LOVE” l’insieme dei comportamenti e attitudini che permettono di costruire e mantenere una sana relazione col partner.

L: sta per Letting go (mollare la presa). Spesso i momenti di tensione e di stress portano a rimuginare su ciò che non va e sugli aspetti negativi del partner. Questo è un meccanismo deleterio e disfunzionale che, a lungo andare, tende a prosciugare la relazione stessa. Meglio allora “lasciar andare”, non il partner in sé, quanto i sentimenti di astio e il rinfacciare comportamenti passati.

O: sta per Opening up (aprirsi). Significa accettare che le emozioni che chiamiamo “negative” fanno parte dell’esistenza e sono quindi inevitabili. Spesso ciò che per noi è importante, ci porta anche a star male. L’importante è imparare della sofferenza, aprirsi ad essa e cercare un punto di contatto per star bene insieme. Aprirsi significa anche cercare di entrare nei panni del proprio partner, non arroccarsi sulla propria visione, giudicando il comportamento altrui, ma provando a comprendere anche il suo punto di vista, ad empatizzare anche con le sue sofferenze, smettendo di percepire l’altro, in quei momenti, come un nemico.

V: ossia Valuing (dare valore). Vivere secondo i nostri valori, andando in direzione di ciò che conta veramente per noi, come ad esempio chiedendosi: che tipo di partner vorrei essere? cosa mi vedrei fare se volessi essere quel tipo di partner lì? Riconoscere i nostri valori consente di orientare le nostre azioni verso ciò che è veramente importante per noi. Nelle relazioni sane, fra i valori più importanti ci sono i seguenti: prendersi cura, contribuire e connettersi.

E: Engaging (Impegnarsi attivamente), richiede l’agire, l’emettere comportamenti (a volte anche infinitamente piccoli), ma che vadano costantemente nella direzione del tipo di partner che vorremmo essere e della relazione che vorremmo vivere. Non basta solo pensare. Bisogna anche agire ed essere psicologicamente presenti, anziché arroccati nella propria mente, e connessi con l’altro.

LOVE, quindi, non è solo un acronimo: è un modo di pensare all’amore come un continuo processo, fatto di lasciar andare, aprirsi, dare valore e impegnarsi attivamente. Quando si discute, quando ci sono delle incomprensioni, si soffre entrambi. Impegnarsi costantemente per la costruzione di un rapporto è come intraprendere un viaggio: la meta cambierà di volta in volta, ma di base c’è sempre la volontà di percorrerlo insieme.

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