7 strategie per amare se stessi

“Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore che dura tutta una vita” (Oscar Wilde)
“Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te”. (Seneca)
A chi non capita di avere una brutta giornata? Di avere qualche rimpianto o peggio di rimproverarsi per qualcosa che poteva andare meglio? Tutti noi commettiamo degli errori o magari facciamo delle cose delle quali ci siamo pentiti in seguito. Il punto però è: come interagiamo con noi stessi? Cosa ci diciamo in questi casi?
C’è chi fa tesoro degli errori e guarda avanti, lasciandosi alle spalle il passato e chi rivolge a sé giudizi e titoli dispregiativi per come sono andate le cose.

Niente di più sbagliato! Se assumiamo un atteggiamento negativo, difficilmente riusciremo ad eliminare questa sensazione di negatività e riprendere a gestire la vita nella direzione di ciò che per noi è importante. L’autocritica, nonostante sia socialmente accettata, non è per niente di aiuto e, anzi, in realtà peggiora sole le cose. Continuando su questa strada, si finisce solo per alimentare il senso d’inadeguatezza ed insicurezza, se non anche a ritorcere la frustrazione sulle persone a noi vicine.

La critica NON è mai costruttiva. Non miglioreremo di certo ripetendoci di essere ‘stupidi’, ‘sciocchi’, ‘incapaci’. Ricordate, è ciò che ci diciamo quello che conta. Come ci sentiamo dipende proprio da come ci parliamo.
Questo poi è vero soprattutto con i pensieri negativi nella fascia serale della giornata, perché mentre dormiamo, il nostro cervello elabora le informazioni acquisite durante il giorno. Se ci mettiamo a letto mal predisposti verso noi stessi, difficilmente ci sveglieremo di buonumore.
Amare se stessi per poter amare gli altri
E se fossimo gentili con noi stessi come lo siamo con le persone a cui vogliamo bene? E se usassimo le stesse parole di conforto che rivolgiamo loro quando sbagliano e hanno sensi di colpa per quello che hanno fatto?

Erich Fromm ci ha insegnato che per amare gli altri, dobbiamo essere in grado di amare soprattutto noi stessi. Questo talvolta deriva dal modo in cui siamo stati trattati durante l’infanzia. Se uno o entrambi i genitori non erano in grado, per diverse ragioni, di amare se stessi o di trasferirci questo amore, di conseguenza non potevano darci quello che non avevano dentro di loro o che avevano difficoltà a trasferirci. Una persona non può dare quello che non ha. Questo significa che in età adulta noi tratteremo noi stessi allo stesso modo, quindi, non saremo in grado di amare completamente noi stessi e di conseguenza gli altri.
Noi…il nostro migliore amico
Se io parlassi ad un mio amico riguardo un errore che ho commesso, cosa pensate mi direbbe? Sicuramente non mi riempirebbe di rimproveri e tanto meno mi direbbe parole così offensive come quelle che magari ci siamo detti noi. Probabilmente mi incoraggerebbe e mi aiuterebbe a star su di morale, riflettendo sulle mie azioni, su come recuperare l’errore commesso e trarre da esso un insegnamento per il futuro.
Ecco.. perché non ci trasformiamo nel nostro migliore amico? Perché non siamo gentili con noi stessi?

La maggior parte di noi è troppo dura con se stesso. Siamo eccessivamente critici e non ci perdoniamo gli errori. Questo non significa che sia poco importante riconoscerli, poiché il farlo ci aiuta a crescere come persone e a migliorarci, ma tutto ha un limite. Ci sono momenti in cui dobbiamo essere gentili con noi stessi, renderci conto che abbiamo fatto del nostro meglio e andare avanti. In psicologia questo si chiama: “esser compassionevoli”. La parola “compassione” deriva dal latino: cum (= insieme) patior (=patire), ossia patire con, partecipare alla sofferenza dell’altro, in una parola: empatizzare. Nel corso del tempo, poi, a questa parola è data un’accezione negativa, una sorta di pietà e pena. Inizialmente, invece, aveva un significato più nobile di partecipazione al dolore, di amore per l’altro tanto da “sentire” cosa prova.
E allora perché non sviluppare questa capacità anche con se stessi? Dal momento che è più facile a dirsi che a farsi, di seguito vediamo alcune strategie che possono aiutare ad amare se stessi.
Come amare se stessi: le 7 strategie

1. Presta attenzione al dialogo interno
Noi spesso diciamo le cose automaticamente, è come quando ci siamo fatti male fisicamente e ci scappa una maledizione. Queste frasi le abbiamo semplicemente imparate nel corso del tempo e sono diventate risposte istintive davanti a un errore. Quindi il primo passo per cominciare ad amare se stessi, è quello di analizzare le cose ci diciamo e provare a parlarci in un altro modo. Una volta che diveniamo consapevoli delle cose che ci diciamo tutti i giorni e del tono che usiamo (critico, accusatorio, dispregiativo..), semplicemente, decidiamo di cambiarlo, usando frasi più positive. Fate come se foste voi stessi il vostro miglior amico.

2. Senti le tue emozioni
Può sembrare sciocco, ma la nostra società ci ha addestrato a star poco in contatto con le nostre emozioni. Alcune persone non si lasciano andare e non piangono perché è considerato vile o da persone deboli, mentre altri si vergognano di provare rabbia o ira. In realtà, vivere le emozioni liberamente è importante perché ha un enorme potere catartico. Di fatto, per questo motivo dopo aver pianto ci sentiamo rilassati perché è come se ci fossimo liberati di un peso.

3. Riduci le tue aspettative
Avere sogni, ideali, obiettivi e traguardi è positivo perché ci rende persone migliori, ci aiuta a trovare sempre una via d’uscita e ad aumentare la nostra forza di volontà. Tuttavia, a volte è preferibile ridurre le nostre aspettative, in questo modo saremo più tolleranti verso i nostri errori e benevoli verso noi stessi.

4. Cerca soluzioni
Tutto questo dialogo interno basato sul rimprovero è davvero inutile perché, oltre a denigrarci come persona, crea un atteggiamento mentale negativo. Così, invece di continuare a criticarci sarebbe meglio trovare delle soluzioni. Concentrati su un errore, trovane la causa e cerca di riparare o, almeno, prendi le dovute precauzioni per non commetterlo di nuovo.

5. Utilizza la tecnica dello specchio
Per identificare la causa di un problema che ci impedisce di volerci bene, possiamo guardarci allo specchio appena alzati e ripeterci: « Che cosa posso fare per te oggi? Come posso fare per renderti felice?». Ascoltiamo quindi la nostra voce interiore: la risposta arriva sempre, anche se non necessariamente subito.

6. Non permettere a nessuno di trattarti male
Una delle regole principali per trattare bene sé stessi e il non permettere a nessuno di trattarti male. Se amate una persona, volete il suo meglio e vi preoccupiate che stia bene. Perché allora non fate la stessa cosa con voi stessi? E’ importante avere lo stesso atteggiamento di cura verso noi stessi. Se avete difficoltà a farvi rispettare, ad esprimere i vostri bisogni, e a richiedere che vengano soddisfatti, sarebbe bene apprendere delle tecniche assertive e di gestione delle relazioni con gli altri.

7. Prenditi cura di te stessa/o
Talvolta rivolgiamo più attenzione ai bisogni degli altri che ai propri e abbiamo accortezze più per loro che noi stessi. Le ricerche dimostrano che un atteggiamento compassionevole (empatico verso noi stessi e attento alle nostre necessità) è alla base della salute psicologica di ognuno di noi. Le tecniche di self-compassion e di Mindfulness possono aiutarci a star in contatto con noi stessi e col nostro corpo (che ci manda continui segnali su come stiamo, cosa proviamo e cosa pensiamo) al fine di agire meno con pilota automatico inserito e più in sintonia con ciò che è importante per noi.
Per concludere…
Amare se stessi vuol dire essere consapevoli di avere un valore che niente e nessuno può alterare o sminuire. Non c’è bisogno, quindi, di convincere gli altri del nostro valore, l’importante è accettarsi interiormente indipendentemente dalle opinioni esterne.
La famosa frase “perché io valgo”, al di là della pubblicità, vuole trasmettere proprio questo messaggio: io esisto, io vivo in questo mondo e come tutti gli altri esseri viventi ho un valore; un valore che riconosco, che coltivo e che difendo in ogni momento della mia vita.

Dott.ssa Michela Arru
Psicologa e psicoterapeuta
Fonte: http://psicoadvisor.com/amare-se-stessi-ecco-come-imparare-a-farlo-1179.html?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork

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